La possibilità del limite (2° parte): la coppia

La compatibilità di coppia

Grafologia e limite. Riguardo alla compatibilità di coppia, il limite si amplia ancor più. Amare o rifiutare, essere desiderati o respinti sono una gamma di esperienze vissute da ogni individuo.

Il grafologo non può allora comprendere dalla scrittura se vi è un partner che ama di più l’altro o pretende di farlo, se insegue o è rincorso nell’amore, se i partner si amano allo stesso livello o non si vogliono affatto, se vi sono ragioni di convenienza economica, sociale, culturale, o altro ancora.

Sono molteplicità di limiti che presentano però il pregio di definire i compiti del grafologo familiare, che sono quelli non di imporre, ma di proporre le proprie considerazioni alla coppia che a lui si rivolge.

La coppia come risultante di due passioni predominanti

La relazione di due individui è innanzitutto l’incontro e la risultante di due passioni predominanti. Ed essendo quest’ultima legata al vizio[1]  – ovvero a una motivazione di carenza che spinge l’individuo a ricercare una gratificazione mai appagante stabilmente la profondità dell’essere – essa genera nella coppia un gioco di proiezioni, rimozioni, illusioni, idealizzazioni e svalutazioni.

Per orientarsi in questo intricato dedalo amoroso è necessario indagare come i soggetti abbiano risposto alle esperienze del vissuto per comprendere quale sia il filtro caratteriale con il quale si relazionano ai partner.

Una terza passione predominante

Occorre altresì cercare di comprendere l’incastro che viene ad essere il nucleo del rapporto. Sottolineo questo termine –  incastro – perché come due tessere di un puzzle insieme creano qualcosa di nuovo, così le rispettive passioni predominanti ne generano una terza, sintesi degli atteggiamenti coscienti e delle compensazioni inconsce dei due partner. Pur non facendo oggetto di trattazione specifica la relazione di coppia, il fondatore della grafologia italiana ne rende possibile lo studio con una semiotica grafologica che ben si presta a tale scopo.

Grafologia pedagogica

Ad esempio, il fatto che in Grafologia pedagogica, Moretti (2003) attui uno studio sulle relazioni vicendevoli dei segni tra loro in termini di fautori, contrari e indifferenti, apre la strada al confronto dinamico tra i segni delle scritture dei partner. Agli inizi del 2000, insegnando Grafologia della consulenza familiare presso l’Università di Urbino, mi sembrò opportuno individuare grafologicamente delle fasi che ogni coppia è necessariamente tenuta a percorrere nella propria storia (Massi, 2016).

(continua. vedi articolo successivo)


[1] Già dal 1937 – quindi ben prima del 1962, anno dell’opera La passione predominante –  nel libro Vizio. Psicologia e grafologia dei sette vizi capitali. Superbia-avarizia, Moretti attua un parallelo tra il concetto di passione predominante e i vizi capitali:

«Non intendo trattare di Ascetica e, molto meno, di Mistica, ma condurre l’uomo – qualunque esso sia, di ogni ceto, di ogni elevatura intellettuale e morale, di ogni disposizione sessuale, di ogni diversità nella esplosione del temperamento – a scrutare la radice della sua natura o della spinta che informa ogni sua azione.

In altri termini, intendo mettere a nudo la passione predominante individuale, entro la quale penetra tanto difficilmente lo sguardo anche del più consumato psicologo pratico…Distillando pensieri su pensieri e facendoli germinare, ho potuto concludere che i sette vizi capitali – enumerazione classica delle nostre tendenze malnate – son come i baluardi delle stesse passioni umane, con una distinzione netta e inconfondibile» (Moretti, 1937, pp.7-9).

Riferimenti bibliografici
Massi L. (2016), Personalità e grafologia. Affettività e relazioni interpersonali alla luce della grafologia morettiana, Youcanprint, Lecce.