L’imperturbabile Leonardo

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Grafia di Leonardo da Vinci

Nella grafia di Leonardo da Vinci, che abitualmente scriveva specularmente da destra verso sinistra non solo perché mancino ma anche per crittografare la propria scrittura, sono rilevabili i segni tipici dell’enneatipo 1, in particolar modo il sottotipo sociale.

Nell’analisi grafologica che Girolamo Moretti effettua della sua scrittura, il fondatore della grafologia italiana rileva la presenza di numerosi segni tra cui Solenne, Dritta, Austera, Accurata, Aste rette, Angoli A.

Ecco alcuni stralci dell’analisi di Moretti nelle parti di interesse enneagrammatico: “E’ un’intelligenza che non ha inciampi di sorta…che non teme assalti (dritta), ma procede decisa (recisa), nella austerità della sicurezza (austera) e nella solennità di tutti i requisiti (solenne).

Cura principalmente la sostanza delle cose, ma non trascura anzi tiene conto di tutti i contorni (accurata) e di tutto ciò che può costituire l’ornamento del pensiero (ricci ammanieramento) …, in lui non c’è adito all’invidia, alla gelosia artistica, alle tergiversazioni della notorietà, poiché egli si sente superiore a queste sensibilità.

Tuttavia ha l’ambizione di affermarsi. Tende ad essere austero nei costumi (austera). E’ forte e di fermezza quasi singolare (Mantiene il rigo, Dritta, Austera)”.[1]G. Moretti, I grandi dalla scrittura, Studio Grafologico, Ancona, 1966, pp. 123-4.

Osservando la grafia, fatte salve le difficoltà di approccio inerenti ad un modello grafico antico, si ha la netta percezione di una scrittura che, per così dire, sta in piedi da sola, con forza, autonomia, sicurezza, eleganza e grande dignità di tratto.

Il contesto grafico parla di autostima e fiducia in sè che sconfina in un senso di superiorità e sostenutezza (Solenne), accanto all’impegno, volitività, costanza della condotta, e con la capacità di imporsi norme comportamentali severe ma di sentirsi anche in diritto di imporle ancor più agli altri (Austera).

Secondo l’enneagramma dei tipi psicologici di Claudio Naranjo, tale quadro è caratteristico dell’enneatipo 1, sottotipo sociale, contraddistinto da tratti chiave quali l’imperturbabilità, l’inadattabilità, l’avere ragione.

L’imperturababilità

Nell’enneagramma viene vista come la capacità di avere forte dominio sulle proprie emozioni, ma con il gusto di non far trapelare all’esterno i propri moti interiori. Sottende anche un sottile senso di superiorità e per certi versi di compatimento, se non disprezzo, per il dimenarsi emotivo dei propri simili. L’imperturbabilità è la maniera etica di trasformare tramite il meccanismo della formazione reattiva l’ira, il vizio capitale dell’enneatipo 1, in virtù, ovvero nel dare sfoggio di sè mostrando alla platea sociale il proprio essere sopra le basse passioni emotive.

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La Gioconda

Fiumi di inchiostro sono stati scritti su la Gioconda, uno dei tanti capolavori di Leonardo. Interpretazioni letterarie, artistiche, persino psicoanalitiche hanno cercato di scandagliarne il sorriso enigmatico.

Qui sottolineo il fatto che questo sorriso che desidera essere impenetrabile è perfettamente in accordo con il carattere imperturbabile del suo autore.

L’inadattabilità

L’inadattabilità. Si riferisce non tanto alla schizotimia di Angolosa (la grafia di Leonardo è infatti Curva), quanto alla difficoltà di adattarsi spontaneamente senza riserve e critiche. Il senso di superiorità dell’enneatipo 1 sociale si esprime con la sostenutezza che attende e impone le proprie norme nell’attesa e pretesa che siano gli altri ad adattarsi a lui.

L’avere ragione

Inerisce all’avere pochi dubbi sulla correttezza e superiorità del proprio pensiero, con il sentirsi naturalmente in diritto di esercitare riserva e critica sul comportamento altrui. Anche riguardo il mondo delle idee, sono gli altri che dovrebbero pensare e conformarsi ai suoi dettami interiori.

La grafia di Leonardo è un buon esempio del fatto che il contenuto del testo è irrilevante per l’esame grafologico. Un grafologo può analizzare una scrittura anche senza essere in grado di leggerne una sola parola. I segni grafologici hanno un’universalità che prescinde non solo dalla lingua e relativi caratteri usati, ma anche dal tempo storico.

L’isomorfismo istintuale

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Autoritratto di Leonardo da Vinci

Nell’autoritratto di Leonardo, osservandone la fisionomia, si nota anzitutto la retrazione frontale che raddrizza il profilo del volto, a indicare la riflessione, l’autocontrollo, la padronanza emotiva sulle spinte istintuali. L’espressione presenta un che di austero, con una parziale compressione delle labbra tra loro.[2]“…l’austerità nel suo atteggiamento genuino deve comprimere le labbra”. G. Moretti, Grafologia somatica, Ed. Europa, Verona, 1945, p. 63.

Pur effettuato in tarda età, si può constatare la pienezza della vitalità sanguigna. Riguardo alle corrispondenze morfopsicologiche e le prevalenze istintuali, non si è in presenza dell’isomorfismo rettile (= conservativo) o rapace – felino (= sessuale), ma di quello pesante e grave dei mammiferi da pascolo.[3]Per approndimento sugli isomorfismi vedi il mio libro Enneagramma, biotipologia e grafologia.


References

1 G. Moretti, I grandi dalla scrittura, Studio Grafologico, Ancona, 1966, pp. 123-4.
2 “…l’austerità nel suo atteggiamento genuino deve comprimere le labbra”. G. Moretti, Grafologia somatica, Ed. Europa, Verona, 1945, p. 63.
3 Per approndimento sugli isomorfismi vedi il mio libro Enneagramma, biotipologia e grafologia.